Qual è il valore educativo del gioco? Quanto è importante per il tuo bimbo il tempo che dedica a esso?
Il gioco per secoli è stato visto come un'attività fine a se stessa, priva di valore e significato. Esso era associato al mero divertimento, alla ricreazione e il suo carattere, di fatto, definalizzato.
Quello dedicato al gioco era il tempo che ciascuno si concedeva prima di dedicarsi a questioni più serie.
Era considerato una pausa e confinato nella sfera del tempo libero. Magari, talvolta, era considerato un premio, una ricompensa per una condotta positiva, ma negato nel suo valore autentico.
Il valore educativo del gioco è stato lungamente trascurato.
In realtà, il gioco assume un valore educativo determinante nel processo di evoluzione dall'infanzia all'età adulta; le sue virtù formative e terapeutiche sono straordinarie! Attraverso di esso il bambino impara a conoscere il mondo, a sperimentare le regole, a stare con gli altri, a gestire le proprie emozioni, a scoprire autonomamente nuovi percorsi e a sperimentare per tentativi ed errori le proprie convinzioni sulle cose e sugli altri.
L’attività ludica, insomma, è più che un semplice divertimento: essa costituisce un mezzo attraverso cui sperimentare e conoscere l’ambiente, manipolare e trasformare la realtà, comprendere più a fondo se stessi.
Inoltre, il gioco costituisce un campo privilegiato di osservazione, durante il quale è possibile osservare i diversi stili individuali, nonché le peculiarità di ogni singolo soggetto.
Il gioco, dunque, si rivela un prezioso alleato per l’adulto, sia esso genitore, insegnante o baby sitter per dotarsi di una più approfondita conoscenza del fanciullo e per orientare più efficacemente l'azione educativo-didattica.
Solo attraverso il gioco, insomma, è possibile assicurare all'infanzia una piena soddisfazione dei bisogni fondamentali del bambino.
L’esperienza ludica è capace di rispondere e soddisfare i bisogni autentici dell’infanzia con particolare riguardo a quelli che sembrano oggi maggiormente mortificati e deprivati. Mettere il tuo bambino nelle condizioni di potere soddisfare i bisogni deprivati significa riqualificare il gioco come antidoto nei confronti di modelli etici e culturali troppo conformisti.
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