Come fare a rassicurare i bambini dalle piccole ansie? Cosa fare contro la loro paura dell'acqua o il timore del buio? Come mandarli a dormire sereni? I tuoi bimbi hanno paura di sbagliare o di rimanere soli? In questa piccola guida di Easy Service Solutions, tutte le risposte di cui hai bisogno!
La paura che può assalire i piccoli di casa ha diverse sfaccettature: può avere le sembianze di un mostriciattolo nell'armadio, dietro alla porta o sotto il letto; può indurli a nascondersi per timidezza, a impedire loro di andare a scuola sereni o di trascorrere serenamente le ore lontani dai genitori.
Lawrence Cohen, nel libro Le paure segrete dei bambini (pubblicato lo scorso anno da Feltrinelli), ha raccolto alcuni consigli utili per aiutare i bimbi in difficoltà, partendo dal presupposto che affrontare le paure infantili con rassicurazioni razionali non è sempre il modo più efficace: spesso esse falliscono di fronte alla “logica della paura”. È importante, invece, “offrire i mattoni della sicurezza: amore, empatia e accettazione”.
Ecco le dieci regole che Cohen suggerisce per rassicurare i bambini!
1) Mostra attenzione e ascolto
Il rapporto con i genitori “aiuta i bambini a sentirsi sicuri, fiduciosi e felici”. Del resto, secondo l’autore del libro, uno dei più grandi compiti dei genitori è donare “ricariche emotive”, offrendo attenzione, incoraggiamenti e ascolto. Ecco perché mamma e papà dovrebbero chiedersi cosa prova il figlio quando si sente così ansioso e agitato, evitando di sminuire o di ridicolizzare le sue paure.
“Chi siamo noi per affermare che la preoccupazione di un bambino è ridicola?”, sostiene lo psicologo. “Certo, i mostri sotto il letto non sono reali, ma la paura del bambino lo è”. Quante volte, invece, capita di ripetere ai bambini che non vale la pena di preoccuparsi per così poco e che non c’è alcun motivo di avere paura? Cohen esorta i genitori ad astenersi dal giudicare le paure dei figli. Perché tutte le paure sono espressione dei sentimenti che stanno provando.
2) Insegna ai bambini a raffreddare le emozioni
La paura è fondamentale per affrontare situazioni più o meno spiacevoli e rischiose. Senza la sua funzione di allarme, infatti, non correremmo, non ci nasconderemmo o non chiederemmo aiuto. È, insomma, “come il senso dell’Uomo Ragno, che ci avverte quando qualcosa non quadra”. Una paura eccessiva, però, manda in tilt il “sistema di sicurezza”, espressione che Cohen usa per descrivere la risposta della mente al pericolo.
E i bambini particolarmente ansiosi vivono in un perenne stato di allerta (e se poi non torni? e se un fulmine colpisce la casa? e se gli altri ridono di me?) e non sembrano notare i segnali di scampato pericolo (sembrava un serpente, ma in realtà era solo un bastone), quindi non riescono a scrollarsi di dosso la paura e hanno difficoltà a calmarsi.
Questo fa scattare un meccanismo di difesa che innesca “il paradosso dell’ansia”: i bambini ansiosi si sforzano continuamente di evitare tutto ciò che è fonte di inquietudine, ma questo finisce con accrescere ancora di più l’ansia. Per aiutare i bambini a vivere in modo più consapevole, Cohen suggerisce di ricorrere alla metafora della “fiamma delle emozioni”, spiegando che ogni emozione (la fiamma, appunto) inizia con una scintilla, che può essere un pensiero o un evento. La metafora della fiamma è perfetta per i bambini ansiosi che spesso − spiega l'autore del libro − trattano i loro sentimenti come se fossero troppo scottanti per essere maneggiati: "Ma per fortuna, possono imparare a gettare acqua sulle fiamme". L’acqua è qualsiasi cosa in grado di raffreddare l’emozione: contare fino a dieci, respirare profondamente, pensare a qualcosa di diverso, saltare o disegnare.
3) Bilancia pazienza e accettazione
Comprendere e accettare lo stato d’animo dei bambini è il primo passo per poterli incoraggiare ad affrontare ciò che li spaventa. Molti bambini ansiosi hanno bisogno di tempo per familiarizzare con persone o situazioni nuove, perché spaventati da tutto ciò che non è familiare. Lanciarli nella mischia nella convinzione che così si faranno le ossa non è produttivo. Allora, se stentano a fare amicizia, prova a invitare a casa altri bambini: sarà più facile iniziare a rompere il ghiaccio nell’ambiente in cui si sentono protetti e al sicuro.
E se al parco fanno fatica a staccarsi da te, non negar loro la possibilità di stare in braccio o al tuo fianco prima di trovare il coraggio di giocare con gli altri. I bambini hanno bisogno di “un alleato amorevole, man mano che compiono anche il più piccolo passo”. Il sostegno del genitore, in altre parole, è fondamentale per avventurarsi laddove non si sentono completamente a proprio agio e acquisire sicurezza. Ma ci vuole molta pazienza, perché “interiorizzare il senso di sicurezza potrebbe richiedere molto tempo”.
4) Fai ogni giorno cose divertenti e sicure
Audacia e coraggio si possono allenare e sviluppare, e vivere “avventure divertenti, sicure e un po’ spaventose” può essere utile per sfidare la paura. “I bambini, infatti, per riprogrammare il loro cervello ansioso, hanno bisogno di toccare con mano che la vita può essere, allo stesso tempo, spaventosa, sicura e divertente”. E possono sperimentarlo attraverso piccole sfide quotidiane. “Per molti bambini − per esempio − è più semplice trovare questa sicurezza nelle avventure fisiche all’aperto, come arrampicarsi sulle rocce o saltare piccoli corsi d’acqua”.
Il gioco è uno dei modi migliori per entrare in relazione con i bambini. Allora ‘mettiamoci per terra!’: questo è lo slogan che usa Cohen per stimolare la complicità tra genitori e figli. “Molti problemi si potrebbero evitare o risolvere se solo ci ponessimo all’altezza degli occhi del bambino e facessimo qualcosa insieme”. Quindi, via libera a giochi fisici, come la battaglia di cuscini o un incontro di lotta. Ovviamente, lascia che a vincere siano loro, così si sentiranno fisicamente ed emotivamente potenti e acquisiranno sicurezza.
Un altro modo esprimere e superare le proprie paure è giocare all'inversione di ruoli. Per esempio, se tuo figlio è terrorizzato dall'idea di andare dal medico, giocate a far finta che lui sia il dottore, mentre tu sei il paziente spaventato. Oppure, giocando con pupazzi e peluche, metti in scena le esperienze che lo rendono nervoso. “Il gioco – conclude Cohen − provoca risate. Ridere allenta la tensione portata dalla paura. E la vicinanza aiuta i bambini a riprendersi dopo un turbamento”.
6) Fai da specchio alle loro emozioni
“Fare da specchio a tutte le emozioni è fondamentale affinché i bambini imparino chi sono e che cosa sentono – scrive l’autore di questo bel volume –. E insegna che le emozioni possono essere condivise e comprese”. Il modo migliore per trasmettere questo messaggio è, secondo lo psicoterapeuta, imitare, esagerandole, le loro espressioni facciali, dando un nome all’emozione che l’ha suscitata.
Secondo Cohen, poi, affinché il bambino non venga sopraffatto da emozioni negative, è fondamentale aiutarlo a concentrarsi su “ciò che è” e non su quello che potrebbe accadere e sulle ipotesi spaventose sul futuro.
7) Aiuta i bambini a uscire dai pensieri inquietanti rimanendo ancorati al loro corpo
Per offrire un sollievo immediato ai bambini molto ansiosi, punta sul conforto fisico. Prova a “cullare, canticchiare o a fare un massaggio delicato”. In caso di bambini letteralmente paralizzati dalla paura, incoraggiali a urlare, saltare e scuotere tutto il corpo. Questo permetterà loro di liberarsi in modo sicuro dei sentimenti bloccati e di ridurre velocemente il livello di ansia .
Se i bambini, invece, esprimono il proprio stato d’animo urlando, sudando, piangendo, hanno bisogno della tua presenza amorevole e di calma per recuperare lentamente una sensazione di sollievo. E anche se può essere difficile assistere al loro sfogo senza far nulla, cerca “di non far tacere i bambini, e di assillarli affinché lo dicano a parole”. Quando, invece, non sono in preda a crisi di panico, coinvolgili in un’attività fisica: “La chiave è far lavorare molto il corpo in un’attività ritmica”.
Prova anche con un bagno caldo, oppure fai ascoltare ai tuoi bimbi un po' di musica o invitali a disegnare la propria paura. Il disegno impegna il corpo e la mente e riesce a tirare fuori dalla testa un’immagine percepita come inquietante. Puoi “chiedere ai bambini di disegnare immagini buffe della loro ansia o i superpoteri che utilizzeranno per sconfiggerla. Mettere una paura sulla carta può alleviarne la presa sul bambino.
8) Cerca di infondere sicurezza
Quando i bambini sono ansiosi, tutto sembra minaccioso. Allora, se il bimbo è spaventato, puoi aiutarlo a vedere il mondo in modo diverso. Prima, però, sforzati di comprenderlo. “I bambini si sentono rassicurati meglio dopo che i loro sentimenti sono stati convalidati. E il modo migliore e più semplice per convalidare i loro sentimenti è ascoltare ciò che hanno da dire. Perché quando si sentono capiti, sono più propensi ad accogliere le nostre rassicurazioni”.
Quindi, se tuo figlio ha paura di andare a dormire, non liquidare la sua paura in modo sbrigativo. Parla di meno e ascolta di più!
Cohen lancia un messaggio anche ai genitori che “spaventano deliberatamente i bambini, per esempio sul correre in mezzo alla strada o sui rapitori, e poi si stupiscono se hanno paura di attraversare la strada o di rimanere a casa con una babysitter. Ogni volta – chiarisce – che condividete un pericolo con un bambino, assicuratevi anche di condividere le soluzioni per gestire tale pericolo”.
9) Promuovi la tolleranza verso l’incertezza, il rischio e il disagio
Per vincere le proprie paure, è necessario affrontarle: evitarle, infatti, costituisce il problema centrale nella gestione dell’ansia. Ma questo non significa dover spingere in acqua un bambino che ne ha paura. “Spesso quest’approccio si ritorce contro, creando una paura molto più profonda, poiché indebolisce nel bambino il senso di sicurezza e di fiducia e l’affidabilità degli adulti”.
"Per promuovere la tolleranza verso l’incertezza, il rischio e il disagio", la ricetta di Cohen prevede genitori presenti e rassicuranti. Se, per esempio, l’ansia blocca tuo figlio, che non ne vuole sapere di varcare la soglia della sala dove si svolge la festa di un compagno di scuola, incitalo, sì, ma rassicuralo con coccole e parole gentili. Evita goffi tentativi di incoraggiamento come “Non fare il piagnone”, “Fallo e basta, senza tutte queste lagne e piagnistei”. Meglio optare per “Ti terrò per mano tutto il tempo che vuoi, fino a quando sarai pronto”.
10) Concentrati su ogni aspetto della sua vita
Per imparare a gestirla, bisogna imparare a conoscerla. Cohen sintetizza così le varie forme che l’angoscia provocata dall’ansia infantile può assumere.
- Battito cardiaco accelerato, respiro affannoso, muscoli tesi, crampi allo stomaco, tremori e sudorazione, minzione frequente, disturbi gastrointestinali o incontinenza.
- Pensieri ansiosi, pessimismo, preoccupazioni ricorrenti.
- Paura dei rischi e di tutto ciò che è nuovo.
- Tic nervosi: mangiarsi le unghie, pasticciarsi i capelli, “ciucciare” gli abiti.
- Stato emotivo di allarme, apprensione, panico.
- Timori di cose specifiche – reali o immaginarie – come i cani, gli insetti o i mostri sotto il letto.
- Tendenza a percepire il mondo come generalmente minaccioso o pericoloso.
- Tendenza a evitare tutto ciò che può suscitare paura o ansia.
- Timidezza, indecisione, perfezionismo, tentativo di avere il controllo assoluto sul proprio ambiente.
- Crescenti richieste di rassicurazione.
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