Nella prima parte della guida di Easy Service abbiamo visto quante siano le controversie riguardo alle punizioni nei confronti dei bambini.
Punire fisicamente i bambini è senz'altro dannoso. Easy Service ti spiega cosa tenere a mente allorché sarà necessario punire i bambini.
Secondo numerosi studi, punire i bambini in modo corporale o umiliante è sempre sbagliato. Assodato che il ricorso alla forza fisica non è mai ammissibile ed è sempre deleterio, in che modo è possibile punire un bambino in modo che l’esperienza risulti istruttiva e utile ai fini della sua educazione?
Intanto, la punizione deve essere commisurata all'età del bambino e alla gravità delle sue azioni. Sta al tuo buon senso riconoscere la buona fede del bambino. Riesci sempre a renderti conto quale possa essere il castigo giusto? Quale punizione potrà accettare senza sentirsi umiliato o minato nella propria autostima? Sempre per evitare mortificazioni potenzialmente molto pericolose sul piano psicologico, è fondamentale evitare di punire i bambini in pubblico.
Allo stesso modo, optare per una punizione che comprometta in qualche modo le loro relazioni sociali è altrettanto sbagliato. Vietare, per esempio, la partecipazione a una festa o a una gita è inutile e dannoso. Fondamentale che il genitore spieghi sempre con calma e chiarezza le ragioni della sua scelta e le conseguenze del comportamento del bambino. Anche la disponibilità al “recupero” e al perdono una volta che il bambino ha mostrato segnali di comprensione e consapevolezza sono aspetti cruciali per la riuscita del progetto educativo.
Ma qual è la situazione in Italia?
Nel 2012 Save The Children ha lanciato, nell'ambito del progetto “Educate, do not punish” finanziato dalla Commissione Europea, la campagna intitolata A mani ferme – Per dire no alle punizioni fisiche nei confronti dei bambini. Tra l'altro, è stata pubblicata una guida pratica alla genitorialità positiva e non violenta. In occasione della campagna, l’associazione ha diffuso i risultati di una indagine statistica commissionata a Ipsos, da cui è emerso che più di un quarto dei genitori italiani ricorre allo schiaffo, qualche volta al mese (22 per cento) o quasi tutti i giorni (5 per cento). A questi si aggiunge un 49 per cento che lo utilizza eccezionalmente. Un quarto delle madri e dei padri italiani, più in generale, ritiene comunque che la sculacciata abbia una valenza educativa.
Devi essere connesso per inviare un commento.