Si tratta di un comportamento piuttosto frequente, ma in genere scompare verso i 6 anni. Easy Service ti svela tutto quello che devi sapere.

Sapevi che imparare a controllare gli sfinteri porta il bambino a una grande scoperta? Quella dei suoi genitali.

Non è una scoperta da poco! In questo modo conoscerà il proprio corpo e le differenze con l’altro sesso.

La manipolazione sporadica dei genitali tra i 3 e i 5 anni è piuttosto frequente. Scompare verso i 6 anni per poi riapparire nella pubertà.

Quando si gioca troppo con i genitali e/o questo comportamento si prolunga dopo i sei anni, è importante che i genitori affrontino la questione perché è sintomo del fatto che il bambino prova angosce o tensioni che scarica in quel modo.

Se non si presta attenzione alla richiesta di aiuto inviata dal bambino, questo comportamento può diventare compulsivo. In alcuni casi, quelli più gravi, i bambini sono incapaci di concentrarsi su un semplice compito scolastico, con notevoli conseguenze sul loro rendimento.

Quando ciò accade, i bambini si masturbano sia a casa che a scuola. Lo fanno anche in pubblico, quando l’attività che stanno svolgendo è troppo complicata per loro o non sembra sufficientemente interessante per concentrarvi la propria attenzione e uscire dal proprio isolamento.

Cosa porta un bambino a masturbarsi in modo compulsivo? Le cause possono essere molteplici.

Insicurezza.

Mancanza di stimoli esterni. quando, cioè, a un bambino non vengono offerti attività, giochi o amici con cui distrarsi, scaricare le energie e aprirsi all'altro.

Insuccesso scolastico.

Eccessive carezze degli adulti, soprattutto in parti del corpo che lo eccitano.

Disattenzione affettiva da parte dei genitori.

Essere stato vittima di abusi sessuali.

L’oggetto della preoccupazione non deve essere, quindi, la manipolazione dei genitali.

Bensì, i motivi che la provocano e le conseguenze che questo comporta. Ad esempio, l’isolamento, l’indebolimento della volontà, il non affrontare situazioni sgradevoli (noia, nervosismo), lo scarso rendimento scolastico. Ma anche sentirsi umiliato dai compagni di classe o vedere il sesso come qualcosa di brutto e sporco per via di qualche commento.

Per questo, quando il bambino si tocca troppo i genitali o ha più di sei anni e continua a farlo, è bene non rimproverarlo. Ciò non farebbe altro che aumentare la sua tensione e rafforzare il suo comportamento. I genitori devono riflettere su quali possano essere le possibili cause e cercare di porvi rimedio.

Se anche così non riescono a far sì che il figlio abbandoni quel comportamento, è bene ricorrere a uno psicologo. Parlando della visita con lo specialista, non si deve nominare al bambino la manipolazione dei genitali, né entrare in valutazioni morali con lui. In questo modo non si rafforzerà un comportamento che, alla fin fine, è solo un sintomo, un segno, una richiesta di aiuto.

In molte occasioni, quando i genitori chiedono cosa fare con un figlio che si comporta così, gli esperti (pediatri o psicologi infantili) consigliano di non farci caso, di non preoccuparsi, dicendo che è una cosa naturale per quell’età e che con il tempo passerà. Tuttavia, se non si fa niente, la condotta si sedimenta e sarà poi molto difficile da sradicare.

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