Chi sono i genitori troppo protettivi?
Madri che corrono a scuola per contestare un voto basso, padri che intervengono direttamente nelle relazioni sociali dei propri figli: ecco la nuova generazione di genitori troppo protettivi, impegnati ad assicurare una vita priva di ostacoli ai loro figli.
Fino ad alcuni decenni fa i figli venivano responsabilizzati e lasciati liberi di sperimentare la loro autonomia. Probabilmente per uno strano meccanismo di compensazione i genitori di oggi, reduci da un’educazione eccessivamente rigida, sono diventati talmente troppo protettivi da allontanare qualsiasi delusione e frustrazione dai loro figli.
Convinti di fare del bene e di tutelare i propri piccoli, questo stile genitoriale sta producendo molti danni, poichè sta privando la nuova generazione di tutte quelle esperienze fondamentali per il processo di crescita.
Commettere degli errori, trovarsi in difficoltà, cercare una soluzione per poter risolvere un problema, sono tutte esperienze necessarie per poter affinare le proprie risorse e competenze, per costruire una propria identità personale.
I figli Con Genitori Troppo Protettivi Possono Avere Difficoltà
Se i genitori eliminano qualsiasi evento negativo dalla vita del figlio, questi avrà in seguito molte difficoltà a livello di autostima, poiché crescerà con l’idea che tutto debba andare bene e che non si possa sbagliare. Così alla prima avversità non sarà equipaggiato per fronteggiare la situazione e sarà così fragile da rischiare di andare in frantumi.
La tecnologia di certo amplifica ed esaspera il bisogno di controllo: figli e genitori sono in costante contatto tramite gli smartphone, monitorati in maniera ossessiva, come se non potessero gestire la loro quotidianità quando sono lontani da casa.
Questo atteggiamento compromette anche le loro capacità relazionali, oltre a favorire un comportamento di dipendenza verso la famiglia.
E’ compito del genitore assicurarsi che un figlio possegga tutto il necessario per costruire il suo futuro, ma lo è anche assumersi il rischio che viva le sue esperienze e i suoi fallimenti, conquistando i suoi obiettivi in autonomia.
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