Cos'è l'educazione intergenerazionale? Scoprilo subito nel nostro articolo!

Nella stessa struttura, pensa un po', si incontrano e giocano insieme piccoli e anziani. Favole, giardinaggio, lezioni di cucina: tutto è permesso! Di tratta del progetto che, da alcuni anni, sta portando avanti con successo la Unicoop di Piacenza.

Si chiama educazione intergenerazionale e consiste nel far coabitare nella stessa struttura i bambini di un asilo nido insieme agli anziani di una casa di riposo. Hai idea di quante occasioni di incontro e momenti di condivisione possono crearsi?

Certamente bisogna prediligere attività in cui le età si mescolano e le generazioni si fondono.

D'altronde siamo tutti al corrente del fatto che bimbi e nonni stanno bene insieme e imparano gli uni dagli altri.

Si tratta di una grande e moderna struttura nella quale la cooperativa sociale Unicoop ha realizzato – in collaborazione con Comune, Provincia, Regione Emilia-Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Cariparma – il Centro Abi (Anziani e bambini insieme). 80 anziani vivono in uno spazio al cui interno è stato ricavato anche un asilo nido con 40 bambini, dai tre mesi ai tre anni. I luoghi sono divisi naturalmente, ma sono tante le aree comuni.

Laboratori di cucina, giardinaggio, lettura e pittura: tra bimbi e nonni non c’è bisogno di parole: si comprendono con un semplice sguardo. Sai bene come troppo spesso, al giorno d’oggi, le età fanno fatica a incontrarsi. Come se la vecchiaia fosse qualcosa da nascondere o di cui vergognarsi!

Il progetto, per adesso, è l'unico in Italia, ma già attivo in Francia e, soprattutto, a Seattle, alla Providence Mount St Vincent, la prima scuola materna inserita in un centro anziani, diventata famosa in tutto il mondo con il documentario Present Perfect.

I bambini sono entusiasti dei nonni del nido e, se si incontrano al di fuori della struttura, si riconoscono e si salutano come grandi amici, come se fossero coetanei. A contatto con gli anziani, tra l'altro, i piccoli imparano a non avere paura di rughe e disabilità. Così il deambulatore diventa un triciclo da spingere, la carrozzina una macchina sportiva e se per gli anziani i piccoli sono una ventata di gioia, i bambini attingono alla saggezza e all’ironia di chi ormai non ha più fretta.

Insomma, il risultato è notevole e può essere adottato con successo in tutto il nostro Paese. Sei al corrente di altre iniziative di questo genere? Bimbi e nonni possono essere coinvolti in esperienze comuni? Parlane con i nostri esperti e torna presto a trovarci! Ciao!

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