Anche i tuoi sono Bambini Capricciosi? Spesso i capricci dei bambini possono causare imbarazzo soprattutto nei giovani genitori. Infatti i capricci possono avvenire in casa o fuori casa e anche in presenza di altri, causando come detto imbarazzo nei giovani genitori.
A volte il bambino non vuole andare a dormire, altre volte non vuole spegnere la tv o la Play Station, in alcuni casi piange disperatamente e diventa paonazzo solo perché non gli avete comprato l’album di figurine del suo cartone animato preferito.
Come si manifestano nei Bambini Capricciosi i Capricci?
I capricci non sono mai solo capricci, come sostengono Cavallo e Panarese nel loro manuale per genitori Smettila di fare i capricci. Come risolvere i capricci di tuo figlio senza urla o sgridate, anche se pensi di averle già provate tutte. In questo libro (che ti consiglio assolutamente di leggere), i due autori propongono una carrellata di situazioni più o meno comuni in cui si ritrovano molte mamme e molti papà.
Secondo i due autori, l’errore più grande che può fare un genitore è quello di considerare il capriccio come un comportamento “eccentrico, isterico e inspiegabile”. In realtà c’è sempre una motivazione, un disagio o un bisogno che il bambino sta manifestando a modo suo, attraverso il comportamento.
Più volte abbiamo detto quanto sia importante riuscire a cogliere le esigenze e le difficoltà dei bambini andando oltre il semplice comportamento e cercando di entrare nel loro mondo, un mondo fatto di gesti e pianti a volte per noi adulti incomprensibili.
Fin quando non si coglie la motivazione reale, il bisogno che c’è dietro, il bambino continuerà a protestare a modo suo e non cesserà fino a quando non vedrà che avrai capito cosa veramente vuole.
Gli autori del manuale fanno un elenco di difficoltà che potrebbero nascondersi dietro al capriccio: il bisogno di attenzioni, il desiderio di stare vicino ai propri genitori, di sentirsi davvero ascoltati e capiti, di scaricare la tensione, il timore di un giudizio da parte di mamma e papà e così via.
Come vedi, sono tante le cause che potrebbero portare il bambino a sbattere i piedi per terra o a urlare, ma per conoscerle bisogna dedicare del tempo ad ascoltarlo. D’altronde pensa a tutte le volte che tenti di far capire al tuo partner che non ti sta bene un suo comportamento. Fino a quando manterrai solo il muso lungo senza dare spiegazioni difficilmente l’altro coglierà e cambierà atteggiamento.
Lo stesso discorso vale per i bambini, con la differenza che noi adulti sappiamo scegliere e decidere quando e come avere un confronto, i più piccoli hanno bisogno di una guida che li porti a capire meglio quello che stanno provando.
Come gestire i Bambini Capricciosi?
Sono passati ormai diversi anni da quando il dottor Spock, uno dei più illuminati e rivoluzionari pediatri americani della seconda metà del secolo scorso, nel tentativo di rinnovare le vecchie teorie sull'educazione repressiva propose un diverso concetto di capriccio, rivedendolo come atteggiamento da interpretare e comprendere più che da reprimere e correggere.
Il libro in cui il Dott. Spock ha riassunto le sue teorie e che ha venduto milioni di copie è Il bambino. Come si cura e come si alleva
Al di là delle critiche di eccessivo permissivismo mosse al suo pensiero - originate anche da fraintendimenti ed eccessive semplificazioni -, è impossibile non riconoscere la vera novità che ci ha regalato sul modo di intendere l'educazione, mettendo il bambino e le sue esigenze al centro dell'interesse. Così come hanno fatto altri grandi studiosi del comportamento come Freud, Piaget e Betthleim. Le loro intuizioni e considerazioni sono importanti per riflettere sul nostro rapporto con i figli. Niente ricette comportamentali. Ogni bambino, ogni genitore e ogni rapporto tra i due, devono poter conservare la propria unicità.
Così, anche di fronte al capriccio, adottare questa nuova prospettiva, cambia molto le nostre reazioni. Il punto attorno al quale muoversi non sono le regole e come farle rispettare. Ma la costruzione di un profondo e duraturo rapporto di comunicazione emotiva e affettiva con nostro figlio. Si tratta sicuramente di un impegno faticoso e meno pratico di regole e ricette, ma più soddisfacente per una relazione intima, spontanea e creativa come quella tra genitori e figli.
Il grande pediatra italiano Marcello Bernardi, divulgatore di una pedagogia innovativa tuttora di grande attualità, sostiene che l'atteggiamento oppositivo e capriccioso è tanto più spiccato e intransigente quanto più oppressivi sono i genitori. Quanto meno sanno essere vicini emotivamente al proprio piccolo. Scriveva Bernardi: "Se il bambino si sente dire continuamente no a tutto, non potrà che difendersi col rifiutare tutto, in blocco e d'abitudine. A conti fatti sono molti di meno i "no" di un bambino dei "no" dei genitori. Invece dovrebbero essere almeno pari, perché se i genitori hanno spesso le loro ragioni, non dimentichiamo che di ragioni ne ha anche il bimbo".
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