Hai mai pensato di affidare tuo figlio a un baby sitter uomo? Conosci gli aspetti positivi della componente maschile nell'educazione e nella cura dei bambini? Easy Service Solutions risponde alle tue curiosità sulla questione.

Attualmente la scuola italiana, dall'asilo nido fino all'università, è composta in maniera preponderante da insegnanti di sesso femminile. Soprattutto nelle scuole primarie, la presenza di educatori di sesso maschile è davvero minima.

Questa femminilizzazione dell’insegnamento dipende da diversi fattori: primo fra tutti il cambiamento della missione educativa che, negli ultimi decenni, ha privilegiato la dimensione di cura e assistenza, talvolta a discapito della trasmissione di saperi che, invece, dovrebbe essere posta al centro della crescita del bimbo. Nell'immaginario collettivo i compiti di cura e le funzioni educative sono di prevalente competenza femminile e spesso il ruolo educativo e la componente affettiva maschile vengono sottovalutati.

Nella maggior parte delle famiglie italiane sono le madri a occuparsi e a trascorrere più tempo con i figli, dovendo divincolarsi con destrezza tra vita familiare e lavorativa. Ma qualcosa sta cambiando.

Nel momento in cui devi individuare una persona che si occupi dei tuoi figli, sai bene come sia quasi impossibile trovarne una responsabile e preparata, che sappia rassicurare i bambini nel modo giusto, che li sappia curare ed educare, intrattenere ma non viziare, che costruisca con loro un rapporto sereno, ma non abbia la presunzione di sostituirsi alle figure familiari.

Da qui, la possibilità di scegliere un baby sitter di sesso maschile: vuoi vedere che, sorprendentemente, l'opportunità può rivelarsi positiva?

Consideriamo insieme gli aspetti positivi di questa scelta per la vita familiare e l'educazione del tuo bambino. Ce ne sono almeno cinque:

− il primo è senz'altro legato allo sviluppo della percezione di genere;

− il secondo risultato potrebbe essere una maggiore emancipazione dalla figura materna;

− il terzo sta nella presenza in famiglia di un ulteriore riferimento maschile;

− il quarto consiste nella possibilità di migliorare lo sviluppo sociale e psicologico e in una maggiore consapevolezza di se stessi;

− il quinto (e non è l'aspetto meno importante) riguarda la maggiore componente ludica.

Pregiudizi culturali ci inducono a pensare che la componente affettiva necessaria per svolgere una professione come quella della baby sitter sia peculiare soltanto alle donne. Alcune ricerche americane supportano questa teoria sostenendo che gli alti livelli di testosterone rendano gli uomini meno sensibili e attenti alle esigenze degli altri. Ma, al di là delle differenze genetiche o fisiche, è necessario comprendere che siamo persone diverse, ognuna con una propria soggettività.

Crescere vuol dire imparare dalle esperienze e dal confronto, comprendere che le differenze, siano esse biologiche, culturali o caratteriali, rappresentano una risorsa sia in termini affettivi che educativi e, di certo, non un problema.

E tu? Hai mai preso in considerazione la possibilità di affidare i tuoi bimbi a un baby sitter uomo? Parlane con noi di Easy Service Solutions e torna presto a leggerci!

Commenta